when our lights meet, will you know me then?
blake ares chamberlainfreak mental ≈ 25/12/11 ≈ orchi e streghe sono soli (♪) ≈ look (√)
Non c'è niente di più relativo del tempo. Il tempo è l'arcinemico di ogni singolo umano, supereroe, normale o... Beh, pazzo. E Blake lo sapeva bene.
Da quando era rinchiuso alla Lennox House il suo tempo non esisteva. Ogni giorno era uguale ad un altro, ogni istante piatto, immobile. Non c'era niente di più drammatico del vedersi vivere, era l'incapacità di essere qualcuno, di gestire la propria esistenza. Un nome come un altro, un'esistenza come tante. Eppure il suo tempo avrebbe potuto salvare un altro uomo, Blake ne era consapevole. La sua essenza non sarebbe stata vana, se fosse passata a qualcun altro. Ed invece lui era bloccato lì, in una dimensione senza più tempo e spazio. Intrappolato, in gabbia.
Non riusciva a dormire, troppi pensieri, troppe domande. Il suo psicologo aveva cercato di capire cosa c'era che non andasse in lui, da qualche settimana (o forse due, chi poteva dirlo?), ma da Blake non era uscita una solo parola. E dire che sarebbe bastato un nome! Calypso.
La Lennox House era fredda, gelida. Si era messo un paio di jeans ed una felpa al volo ed era uscito di nascosto dai Dormitori maschili. Era piena notte, nessuno avrebbe notato la sua assenza e poi non voleva fare niente male, voleva solo camminare. Dicono che camminare sia il modo migliore per pensare e schiarirsi le idee. Eppure anche se Blake avesse macinato chilometri era probabile che sarebbe riuscito nell'impresa.
Passeggiò, dunque, senza meta, per l'intera struttura finché un suono attirò la sua attenzione. Era qualcosa di simile ad uno strozzo e proveniva dal bagno femminile. Non che fosse una novità, ce n'erano ragazze anoressiche e bulimiche in quella struttura! Eppure qualcosa, una strana forza simile al magnetismo, lo spinse ad andare a controllare.
Si guardò appena le spalle, assicurandosi di essere solo e che nessuno lo vedesse, poi varcò l'ingresso dei bagni. Avanzò, silenzioso come un gatto, a tendoni verso la fioca luce della stanza. Una volta raggiunto l'ambiente illuminato dalla lampadina sporca - poiché la sua luce era del tutto distorta e grigia - si affacciò in uno dei bagni e trovò la biondina che gli stava mandando in tilt il cervello piegata sulle sue ginocchia che... Vomitava.
«Calì?», fu tutto ciò che riuscì a dire. Tra il sorpreso, il disgusto ed il dubbio, il suo cuore esplose a battergli in petto, come se volesse salvarla. Non si salvano i morti, Blake. E lei è morta, non fisicamente certo, ma lo è dentro.
when our hearts meet, will we make it then.
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