enjoy the silence*, calypso/blake

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CAT_IMG Posted on 25/12/2011, 23:25     +1   -1
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continua da hellsBELLS



If you're only dreaming
why I hear you screaming?

calypso mesha pond.free soul ≈ 25/12/11 ≈ you found me () ≈ look ()

Un paio di anni fa di lei non si sarebbe detto che fosse una ragazza di particolare appetito; mangiava in modo regolare e sufficientemente salutare, magari sdegnando le verdure e sopravvivendo con carboidrati e proteine. Non è mai stata quel tipo di ragazza che si preoccupa per il peso forma di un grissino da raggiungere a costo della vita. Lei ha sempre avuto il problema opposto. Lei era quella troppo magra e poco formosa che nessuno avrebbe guardato mai; lei era quella ragazzina rachitica a cui i vestiti andavano sempre larghi benchè tutti le invidiassero il fisico da modella. Il suo corpo era maturato tardi, quando a lei non importava più e la sua malattia faceva già danni. All'inizio non vi aveva dato molto peso, prima di accorgersene aveva dato la colpa allo stress della scuola, di tutti i corsi che sua madre le faceva frequentare perchè "meritava il meglio", al senso di colpa per tutti i lavori che sua madre faceva, compreso quello più vecchio del mondo, proprio per permetterle di fare cose che nemmeno voleva. I sacrifici che le pesavano sulle spalle come fossero stati suoi. Poi aveva dovuto farvi i conti quando, dopo la morte di sua madre, aveva preso l'abitudine di accompagnare le proprie abbuffate con un bel vomito liberatorio. Ci aveva messo anni per smettere almeno di rigettare anche l'anima. Alla fine aveva notato netti miglioramenti e perenni declini ogni qual volta che qualcosa la turbasse più del dovuto. A volte anche le cose più piccole venivano ingigantite da quel parassita che le albergava dentro e che si nutriva delle sue debolezze. Il periodo natalizio ad esempio le ricordava sua madre e questo era sufficiente per divorare una teglia intera di pasta e poi passare la notte a rimuginarci sopra. Quella era una delle poche cose di cui si pentiva sempre. Era tardi e ciò le assicurava una quasi assoluta tranquillità. Si era fiondata in bagno, scalza e con addosso il pigiama; alla luce argentea della luna, che filtrava dalla finestra sbarrata, Calì sembrava di un pallore spaventosamente diafano e malsano. Sembrava uno spettro vagante che fluttuava tra le mattonelle chiare e quadrate del bagno. Si chinò sul primo water che le capitò a tiro e reggendosi i capelli biondi da un lato con una mano, si servì del proprio spazzolino per infastidire la propria gola e indurre il vomito. Anche con due porte chiuse alle spalle sapeva che probabilmente il terribile suono simile allo strozzamento si sarebbe espanso per il corridoio.

your beauty is not just a mask.
© Code thanks to jessie`




Edited by cappie* - 2/1/2012, 13:54
 
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idiot.
CAT_IMG Posted on 16/1/2012, 11:05     +1   -1







when our lights meet, will you know me then?

blake ares chamberlainfreak mental ≈ 25/12/11 ≈ orchi e streghe sono soli () ≈ look ()

Non c'è niente di più relativo del tempo. Il tempo è l'arcinemico di ogni singolo umano, supereroe, normale o... Beh, pazzo. E Blake lo sapeva bene.
Da quando era rinchiuso alla Lennox House il suo tempo non esisteva. Ogni giorno era uguale ad un altro, ogni istante piatto, immobile. Non c'era niente di più drammatico del vedersi vivere, era l'incapacità di essere qualcuno, di gestire la propria esistenza. Un nome come un altro, un'esistenza come tante. Eppure il suo tempo avrebbe potuto salvare un altro uomo, Blake ne era consapevole. La sua essenza non sarebbe stata vana, se fosse passata a qualcun altro. Ed invece lui era bloccato lì, in una dimensione senza più tempo e spazio. Intrappolato, in gabbia.
Non riusciva a dormire, troppi pensieri, troppe domande. Il suo psicologo aveva cercato di capire cosa c'era che non andasse in lui, da qualche settimana (o forse due, chi poteva dirlo?), ma da Blake non era uscita una solo parola. E dire che sarebbe bastato un nome! Calypso.
La Lennox House era fredda, gelida. Si era messo un paio di jeans ed una felpa al volo ed era uscito di nascosto dai Dormitori maschili. Era piena notte, nessuno avrebbe notato la sua assenza e poi non voleva fare niente male, voleva solo camminare. Dicono che camminare sia il modo migliore per pensare e schiarirsi le idee. Eppure anche se Blake avesse macinato chilometri era probabile che sarebbe riuscito nell'impresa.
Passeggiò, dunque, senza meta, per l'intera struttura finché un suono attirò la sua attenzione. Era qualcosa di simile ad uno strozzo e proveniva dal bagno femminile. Non che fosse una novità, ce n'erano ragazze anoressiche e bulimiche in quella struttura! Eppure qualcosa, una strana forza simile al magnetismo, lo spinse ad andare a controllare.
Si guardò appena le spalle, assicurandosi di essere solo e che nessuno lo vedesse, poi varcò l'ingresso dei bagni. Avanzò, silenzioso come un gatto, a tendoni verso la fioca luce della stanza. Una volta raggiunto l'ambiente illuminato dalla lampadina sporca - poiché la sua luce era del tutto distorta e grigia - si affacciò in uno dei bagni e trovò la biondina che gli stava mandando in tilt il cervello piegata sulle sue ginocchia che... Vomitava.
«Calì?», fu tutto ciò che riuscì a dire. Tra il sorpreso, il disgusto ed il dubbio, il suo cuore esplose a battergli in petto, come se volesse salvarla. Non si salvano i morti, Blake. E lei è morta, non fisicamente certo, ma lo è dentro.


when our hearts meet, will we make it then.
© Code thanks to jessie` and gif thanks to tumblr


 
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1 replies since 25/12/2011, 23:25   62 views
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