tutti quanti nascondiamo ferite che nessuno dovrebbe mai riaprire.
neiphile eileen fairchildinsane heart ≈ 15/12/11 ≈ monster (♪) ≈ look (√)
Nephile, piccola e dolce Neiphile! In che guaio ti sei cacciata? Lo sai che non si gioca con il cibo.
La presenza di Henry la irritava a tal punto che avrebbe preferito spararsi piuttosto che condividere la stanza con lui. Ma... Perché? Gli voleva bene, anzi se fosse stata normale avrebbe anche ammesso di amarlo. Ma loro non erano normalità, in quel luogo non c'era nulla che potesse vagamente rifarsi alla normalità. Neanche per sbaglio. Persino i dolore, l'unica sensazione che a volte ricordava ai ragazzi appunto che erano vivi, veniva provata nella maniera corretta. Tutto era distorto, come in una favola dal carattere gotico e triste. Nulla era reale, ma tutto era lecito. Bloccati, per sempre in una dimensione di vita parallela.
Henry, comunque, imperterrito, si addentrò nella sala raggiungendo la coda del pianoforte secoli fa nero, adesso semplicemente ammaccato. Era un po' come loro quell'oggetto. Un rifiuto della società.
Fece una smorfia alle parole del ragazzo, poi alzò lo sguardo per capire a cosa si stesse riferendo. E notò che le iridi chiare - e bellissime - di Henry indicavano le forbici. Neiphile sorrise, cattiva forse. Se lui avesse avuto paura di lei, forse la avrebbe lasciata in pace. Per quanto la cosa potesse farle male, era anche l'unica soluzione.
Interruppe il suo suonare - sempre se era possibile definirlo tale - e prese le forbici in mano. Si alzò dallo sgabello del pianoforte e lo raggiunge, nell'angolo della coda.
«Queste?», chiese altamente retorica, rigirandosele tra le dita, sotto la luna, le mani macchiate di scuro - di certo non sembrava sangue. «Generalmente tagliano, però non ne sono sicura... Posso provarle su di te?», continuò per poi prenderle per il manico e tenendo le lame chiuse tra di loro, puntò l'affare su di Henry. Non gli avrebbe fatto del male, lo sapeva, ma doveva spaventarlo.
Si avvicinò lentamente a lui, con un solo intendo: pungerlo. Come una puntura, non lo avrebbe fatto male - continuava a ripetersi. E se non fosse riuscita a fermarsi? Andiamo, Neiphile non aveva la forza necessaria per uccidere qualcuno. O forse no?
Raggiunse Henry e sfiorò le mani, scoperte, con la punta della forbice. Adesso stava tutto a lei, se spingere o ritrarsi.
I want to exorcise the demons from your past.
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